La Mia Realtà

Qualche settimana fa, Hell ha dato inizio a una specie di meme a cui molti blog del blocco C hanno partecipato (e chiedo scusa a Davide se mi approprio della sua definizione, ma mi piace troppo). Una serie di mondi immaginari che suonano come una rivendicazione orgogliosa, ma anche autoironica, di essere ancora dotati di facoltà immaginifiche. E no, nessuno di noi è troppo vecchio per queste stronzate. Non esistono limiti di età per pensare, e quindi costruire e creare, universi propri. Evasione? Fuga? Forse, non mi interessa. Ho sempre creduto che la capacità di inventare cose che non esistono sia direttamente proporzionale all’ intelligenza di una persona. E sono sempre stata a favore della fantasia sfrenata al potere. Tenetevi il vostro grigiore quotidiano. Io non vivo tra voi. Vivo in altri luoghi. All’ inizio non volevo neanche partecipare, ché questo è davvero un argomento troppo intimo e troppo privato per un blog che vuole essere e sempre resterà di natura tecnica. Eppure, la tentazione ha prevalso su pudori e reticenze. Quindi, questo è il mondo in cui passo le mie giornate, che vi piaccia o no. E’ un mondo tetro e cupo, in cui l’ umanità è quasi del tutto sparita, risucchiata via da un’ immane catastrofe, la cui eco ancora si fa sentire in orizzonti distanti, con confusi bagliori nel cielo notturno. Ma il mio rifugio è sicuro, protetto, lontano da tutto. Vivo sul mare, sapete…

La Casa sulla Scogliera 

Era abbandonata quando sono arrivata. Non so chi ci abitasse prima. Ci sono tante stanze vuote e io mi sono sistemata all’ ultimo piano. Le pareti sono rovinate dall’ umidità e gli arazzi e i dipinti che decoravano gli interni hanno perso colore. Anche i muri, in alcuni punti, stanno per cedere. Eppure il mio cantuccio è confortevole. Mi bastano un paio di locali, con grandi finestre e una terrazza che, quando la furia del mare esplode, è bagnata dagli spruzzi delle onde. A volte, se sono molto fortunata, esce addirittura il sole e posso sedermi a leggere. Sempre tenendo il fucile a portata di mano, che non si sa mai. Di notte, le scale che portano alla cantina allagata, assumono una fluorescenza verdastra. Una voce ipnotica si fa strada tra i corridoi, a metà tra un canto dolcissimo e un lamento straziante. Solo in un’ occasione sono riuscita a intravedere l’ essere che si è stabilito nel punto più basso della mia casa. Ma non so che faccia abbia. E forse non lo voglio neanche sapere. Assomigliava a lei.

L’ Oceano e i suoi Mostri

Passo le mie giornate sulla riva, a guardare un panorama sconfinato. Passeggio e ascolto la musica dell’ acqua. Immergersi è pericoloso, ma io lo faccio lo stesso, perché la catastrofe ha fatto uscire allo scoperto i veri padroni del mondo. E io sono troppo curiosa per non osservarli. L’ Altrove ha eretto l’ oceano a sua dimora e ha smesso di nascondersi. E l’ abisso è popolato da presenze giganti, di insostenibile bellezza e orrore accecante, che strisciano sui fondali e, ogni tanto, emergono, ma solo parzialmente, che un tentacolo dei più innocui tra loro potrebbe stritolare un transatlantico. Un paio di giorni fa, mi stavo mettendo la muta, quando un’ ombra di proporzioni impossibili ha per un istante oscurato il cielo. Una forma rosso sangue, che ha creato un vortice ed è subito sparita sollevando un’ onda che per poco non mi ha spazzata via. Ma, a parte queste brevi apparizioni, la convivenza è pacifica. Basta non chiedere niente, non disturbarli, guardarli a distanza. Hanno mangiato a sufficienza, ora vogliono essere lasciati soli.

Bruce e il Gattone

Ho uno squalo da compagnia. Vive in una caletta a pochi chilometri da dove abito. Conosce l’ oceano palmo a palmo ed è sopravvissuto a ogni bombardamento, a ogni scontro tra le nuove Divinità e i piccoli e presuntuosi uomini che hanno cercato di catturarle e studiarle, con l’ unico risultato di finire divorati. Lo nutro, non vi piacerebbe sapere in che modo. E tra noi esiste un tacito sodalizio di protezione reciproca. Mi accompagna nelle mie immersioni, ma non mi devo avvicinare troppo a lui, o pensare di toccarlo. Non è un cucciolo. E’ una belva. E sono molto fortunata che mi abbia preso in simpatia.

Sulla spiaggia sono incastonati vecchi relitti, rimasugli arrugginiti della guerra. Se ne stanno immobili come muti testimoni di un passato di sangue e cenere. In uno di questi abita una pantera. Con lei il rapporto è più semplice. Non ho mai capito come sia arrivata da queste parti, ma l’ ho trovata che era piccolissima e l’ ho svezzata io. Da allora mi segue un po’ dappertutto, mantenendo una diffidenza che rispetto e approvo. Quando il mare è calmo, si accuccia sulla riva e si rotola nella sabbia. Mi piace guardarla. E’ una compagna attenta e silenziosa. E io non chiedo di meglio. Ve la presento.

Eden e la sua Bentley

Mi viene a trovare ogni tanto, di solito quando finisce la sigarette. Parla poco e sorride ancora di meno. Non si ferma mai per molto tempo, perché è impossibile costringerla a restare nello stesso posto troppo a lungo. Neanche ha mai voluto sistemare quel maledetto specchietto. Mi mostra come procede il mondo, con la telecamera montata sul suo occhio bionico. La Bentley è ridotta da fare schifo, ma fila ancora che è una meraviglia. Quando è di buon umore me la lascia addirittura guidare e andiamo in esplorazione nei dintorni, a cercare cibo, benzina e altre cose che potrebbero tornare utili. Sparisce per mesi, e quando comincio  a preoccuparmi, eccola arrivare, sollevando sabbia e polvere sotto le ruote. Si presenta coperta di graffi e cicatrici, ma non mi racconta quasi niente. So che non mi amerà mai sul serio, non come la amo io, ma mi va bene così. Quando la vedo andare via, e scompare anche l’ ultimo riflesso del sole sulle cromature della Bentley, ho sempre una piccola fitta al cuore.

I Vascelli Fantasma

Appaiono di notte, quando l’ oceano si gonfia e mostra la sua rabbia col fragore di un milione di tuoni. Sono come lucciole perse in mezzo alla tempesta. Chissà da dove vengono e dove vanno. Facendo un certo sforzo, si possono intravedere le pallide ombre di quello che un tempo era l’ equipaggio. Ancora, in mezzo al rombo delle mareggiate, i comandanti che furono gridano i loro ordini e bestemmiano la furia degli elementi. Scheletri di navi tra i fulmini, scheletri di uomini aggrappati ai legni. Eden dice che sono le prime vittime delle Divinità dell’ Altrove, che tornano con ciclicità periodica, a recitare la loro fine. Ma quando affrontiamo l’ argomento, siamo tutte e due ubriache in maniera raccapricciante e magari è un’ ipotesi un po’ campata in aria.

Il Demone della Sabbia

L’ ho visto solo una volta, lungo la strada, quella in cui mi fermo a salutare la Bentley che si allontana. Ha sollevato il pollice e mi si è mozzato il respiro in gola. Ma Eden non si è fermata. Lui si è girato e mi ha guardato, mostrandomi il futuro attraverso i suoi occhi vecchi di secoli. Credo sia l’ unico essere che mi spaventa sul serio. Lo sento che si aggira, inquieto e disperato, alla ricerca di anime che desiderano la morte. E sarebbe così facile offrirgli un passaggio e accoglierlo nella mia casa. Non ci vorrebbe nulla. So che mi aspetta.

Le città Sommerse

Se mi spingo abbastanza a largo, e soprattutto se Bruce è in vena di una nuotata un po’ più lunga del solito, posso andare a vedere quello che resta della civiltà. Ho sentito qualcuno dire che all’ improvviso si sono aperte le porte dell’ inferno. Ma le cose sono più semplici del previsto. Certa gente ha ficcato il naso dove non doveva e questi sono i risultati. Poco importa, adesso. O almeno, a me non interessa. Mi basta poter entrare in acqua e immergermi fino a quando sono stremata e non sento più i muscoli. E’ solo sott’ acqua che sono felice. Me lo diceva anche mio padre che dovevo nascere con le branchie. Appartengo più al mondo alieno dei fondali e delle creature che strisciano nelle fosse oceaniche che alla terra, alla sabbia e alle mura del mio palazzo a picco sulla scogliera. E se non fosse per lo stupido vizio di respirare, rimarrei per sempre a metri e metri di profondità. Magari un giorno lo farò, quando Eden farà salire in macchina il Demone (è solo questione di tempo), o quando mi sarò rotta le scatole della mia carcassa che è obbligata a tornare in superficie. Arriverò fino a dove neanche Bruce ha il coraggio di spingersi, lo saluterò al confine del regno esclusivo delle Divinità dell’ Altrove, e lascerò che l’ aria delle bombole si esaurisca, guardando per l’ ultima volta i palazzi infestati dalle alghe, i branchi argentati dei pesci e le propaggini dei miei amati mostri che verranno a prendermi, per portami con loro in un altro mondo ancora, più profondo, più estremo, più libero, al di là della mia stessa immaginazione. E addormentarsi così, deve essere davvero bello.

Musica

Ringrazio Cristiano per la foto della mia umile dimora e Hell per la foto di Bruce e per quella che apre l’ articolo. Tutte le altre immagini provengono da Tumblr.

E’ stato il post più difficile e doloroso della mia breve carriera. Siate magnanimi.

58 commenti

  1. La casa sulla scogliera è magnifica *O*, anche eden non è niente male, sai dove abita?
    Che realtà inquietante 😀

    1. Eh, sì, ho un’ immaginazione piuttosto tesa verso faccende oscure 😀
      No, non mi ha mai detto dove abita, e in realtà credo che non abiti da nessuna parte 😀

  2. Tu scherzi?
    Senza togliere nulla agli esimi colleghi è forse la più bella realtà alternativa tra quelle che ho letto.
    Bellissimo il pezzo riguardante Eden e la Bentley, così come i vascelli fantasma.
    C’è molta poetica in questo tuo articolo!

    1. Ma grazie *___*
      non credevo di avere una poetica. Però ti posso assicurare che il luogo dove mi vado a rifugiare è esattamente così…

  3. Ti ho scoperto, Abitatrice del Profondo in incognito! Tu sei la-cugina-del-cugino liberato dal manicomio dall’io narrante della “Maschera di Innsmouth”, e ora nuoti con loro nella gloria delle profondità marine. Sei riuscita a far profumare questo post di salsedine.

    *O* *O* *O*

    1. Ecco, adesso sto ufficialmente piangendo.
      Grazie, grazie grazie

  4. Grande Lucy…la casa ha bisogno di qualche lavoretto, la prima volta che passo dalle tue parti porto i pennelli e la vernice.
    salutami Eden e Bruce!

    1. Sì, in effetti andrebbe un po’ ristrutturata, soprattutto la cantina, ma niente di impegnativo che mi piace un po’ diroccata.
      e tu salutami le tue vicine di casa

  5. Potrebbe essere, e dico potrebbe, che Eden quando sparisce viene a trovarmi, e non ti ha detto mai nulla. 😀
    Lucy, però non piangere, eh. E il demone, sai che io nel tempo libero li caccio, no?
    Bello, bello e inquietante.
    Grazie per aver partecipato.

    1. Mi era venuto il dubbio, infatti, che Eden passasse dalle tue parti, ogni tanto, lì a ovest, dopo i fuochi 😀
      Però il Demone della Sabbia è un tipetto scontroso e complicato da cacciare, e mi sto quasi (dico quasi) abituando alla sua compagnia 😀
      Grazie a te per l’ idea!

      1. Lucy, posto tramite iPad, il tuo blog si vede perfettamente! Curiosa, riflettevo, la coincidenza che abbiamo entrambi ipotizzato mondi post-apocalittici…
        Ciau! 😉

        1. Addirittura tramite Ipad? 😀
          Bè, sai che l’ Apocalisse è una cosa che accende la fantasia di entrambi, e rispecchia la condizione di “sopravvissuti” che credo appartenga a tutti e due. Soprattutto, c’è quel famoso discorso della Poetica dell’ Apocalisse, che sento molto mio. E il romanticismo che può nascere solo dalla più profonda disperazione.
          Insomma, alla fine mi è anche venuta un’ ideuzza 😉

  6. Beh, non c’è che dire forse, finora è il mondo alternativo più bello tra quelli letti finora. C’è poetica, disperazione, dolore, immaginazione…tutto.
    Per me potresti farne fuori un racconto.
    Pensaci.

    1. Grazie Nick 😀
      Ma io non scrivo…mi limito a sproloquiare sul cinema e ogni tanto me ne esco con questa roba.
      Sono davvero contenta ti piaccia

      1. Giuseppe · ·

        Queste piccole perle di oscurità lovecraftiana e hodgsoniana (e non solo 😀 ) le chiami “questa roba” ? Ecco, potrei quasi incazzarmi alla Nyarlatothep…anzi, mi aspetto che tu veda ancora altri mondi nel tuo Trapezoedro Lucente, proprio quello che devi aver recuperato in quelle profondità antiche e future al tempo stesso…
        P.S. “Sproloquiare sul cinema”, eh? Faccio finta di non averlo letto altrimenti mi metto a imprecare come Azathoth (con tanto di gorgoglio) 😉

        1. Grazie Giuseppe 😉
          Qui è tutto un gioco, che se si rischia di prendersi troppo sul serio poi si diventa cvitici della settima avte! E noi non vogliamo una cosa del genere, vero? 😉
          Grazie ancora, di cuore

  7. Tutti hanno un piccolo spazio di fantasia e immaginazione,anche quelli che come me ti rompono i coglioni con la difesa ad oltranza del realismo.Piccoli mondi antichi ,piccoli spazi di evasioni sono naturali per ogni essere umano
    Tu hai scritto un bellissimo e meraviglioso post,fra i tuoi migliori,che in una persona malinconica e riflessiva come me ha mosso un pizzico di commozione per il tuo Grand Finale,il perdersi nell’immensità-come canterebbe Don Backy-una pace profonda.Mi piace la malinconia soffusa che riempie questo tuo piccolo capolavoro,tipico delle belle persone come te,(le splendide come me sono decisamente più stronze sai?),ma si tienila e difendila la tua immaginazione e la tua Terra di Confine,che è meglio delle mie vite inventate.

    Il primo livello della mia realtà è quella che chiamo del Super Io:rigorosa,radicale,spietata.Abito nel Palazzo di Inverno,ho come compagni Malinkov,Molotov,e il buon Vessarionovic.Io mi occupo di rieducazione e comando nel lato occidentale del nostro impero.Mi passano tra le mani tanti uomini politici,artisti,giornalisti e li rieduco duramente.Non c’è spazio per l’umanità e l’amore.Certe volte fa paura anche a me.Lì vive l’Occhialuto sadico,la parte nera e crudele.
    Ogni notte però prima di dormire viene a salutarmi,mi vuole bene alla sua maniera perchè sa che sono troppo buono per scatenare la mia violenza.
    La seconda vita è quella dell’io:un gradino più sotto.Vivo dentro a uno scassato furgoncino e giro i paesi con i miei amici :Jimmi,alla chitarra,Jaco al basso,Keith alla batteria.Portiamo il sano furore elettrico del rock’n’roll.Io sono il capo della banda e ho diritto al primo blow job delle nostre groupie.Vaghiamo eterni senza fermarci,suoniamo ,beviamo,si fotte,ma non c’è altro.Esattamente come nel primo mondo non si può nemmeno morire,ma si ripete all’infinito una parte.lUN paradiso elettrico e lussurioso
    La terza è quella segreta,detta ES:Vivo nella mia cascina,come quando ero bambino.Non ho bisogno di scatenare la mia violenza o di trovare una soddisfazione edonista e scomposta.Qui si vive e basta.Non ti devi vergognare se ami o se hai delle gentilezze e tenerezze verso gli altri,non sei costretto a cedere al mito della furbizia la tua intelligenza.Siamo uomini e bestie tra gli uomini e le bestie.Talora mi dimentico pure che secondo i miei calcoli morirò solissimo nel 2054,perchè son sposato e ho un figlio.Ci sono feste e cibo per tutti e si canta,se vieni alla sera c’è Bertoli.Tutto l’amore che mi vergogno a manifestare,tutta la tenerezza che non devo nascondere perchè siamo sempre in battaglia contro i tempi cattivi.Nella mia realtà magica più nascosta c’è solo tempo per la vita come dovrebbe essere :stare con gli altri ,per gli altri.

    1. Ma che tu fossi un piccolo orsetto del cuore, lo si capiva sin dai primi commenti 😉
      E immaginavo che uno scenario del genere avrebbe smosso la tua parte più malinconica, anche se essendo splendido, sei sicuramente più bastardo di me.
      Della tua realtà mi piace assai il terzo livello, non so se si possa definirlo davvero Es…magari è un’ altra cosa, perché io ho problemi seri con tutta la faccenda delle psicoanalisi (e adesso ricominciamo a litigare), ma piacerebbe anche a me vivere così, te lo assicuro

      1. io volevo fare psicologia,poi appeno ho spiegato che volevo usare essa per il dominio del mondo mi hanno spedito a fare il mini-me del dr evil.Un buon lavoro!^_^

        .

        1. E’ divertente il minime del dr evil, magari potessi farlo io.
          quando dominerai il mondo, ricordati che io meno. c’è sempre bisogno di qualcuno che mena

          1. tu sarai il generale spaccaossa della mia armata,vedrai che ci divertiremo un mondo!

  8. Questo “racconto” è bellissimo!!! E “l’idea” migliore di tante sceneggiature che hanno visto trasformarsi in pellicola….Brava Tesò!

    1. Grazie 😀
      E sfonnali oggi me raccomanno! <3<3

  9. Inquietante, ma l’hai scritto in modo superbo. Molto belle anche le foto..:!

    1. Eh, sì, inquietante per forza. Sono contenta che ti sia piaciuto 😉

  10. Post molto bello, e straziante. Lacrimoni, e non è un modo di dire. Grazie di aver svelato la tua realtà, è un dono prezioso 🙂

    1. E se non ci fosse stata la Base, non sarebbe mai esistito, questo posto. E quindi è merito vostro, e quindi è tutto per voi e poi tu mi hai fatto addirittura promettere di pubblicarlo 😀
      (lovvoacthuluchesorgedalleacque)

  11. Uno squalo da compagnia eh ? Fortuna che non sono sulla tua lista nera ! (Sai che effetto mi fanno gli squali …) Lo sai che i ltuo articolo mi sta facendo venir voglia di farne uno sulla mia di realtà ? Sempre se vinco la mia cronica pigrizia…

    1. Ma no, guarda che Bruce è un tipetto tranquillo, a cui piace stare per fatti suoi, e ha l’ espresso ordine di non toccare nessun Basista. Lui combatte contro i troll, che rompono le palle anche nel mondo postapoalittico 😀

  12. moretta1987 · ·

    Un bellissimo mondo post apocaliptico Lucia,davvero.Belli i riferimenti a Lovecraft e Stanley:-)

    1. Grazie FRa! Contentissima che ti sia piaciuto e che abbia colto e apprezzato i riferimenti (soprattutto quello a Stanley :D)

  13. Un inchino.
    Nel tuo mondo ho perso la guerra e quello che resta dei miei corpi sottili vaga ancora nel deserto in cui sono caduto. Si dice che si viene valutati dal rango dei propri nemici, se così è il genere umano è caduto in maniera degna. Buon viaggio.

    1. Grazie Angelo. Io invece spero che tu, nel mio mondo, non sia evaporato nel deserto, ma abbia cominciato una ricostruzione di cui ancora io non mi sono resa conto e di cui non mi renderò conto mai, persa come sono nell’ acqua…
      L’ universo, per fortuna, è sconfinato. E ognuno ha la sua argumented reality in cui resistere.

  14. Bello, inquietante… commovente!
    E come già detto con una selezione di immagini da standing ovation.
    Grazie per aver condiviso questo tuo mondo interiore 🙂

    1. Grazie!!
      Le immagini hanno ispirato le parole e viceversa. E’ divertentissimo scrivere così.
      E sono felicissima che tu abbia apprezzato

  15. Davvero bello ma un bel po’ triste. Capisco la fatica che ti è costata il pubblicarlo. Comunque, anche io, me ne starei in un mondo per gran parte acquatico, se potessi scegliere 🙂

    1. Bè, sì, non la smetto di essere triste nemmeno quando evado dalla realtà, sono inguaribile 😀
      E il mare è condizione imprescindibile per andare via, non si vive senza.
      Grazie 😉

  16. Posso solo dire che scrivi da dio? E che sai sucitare forti emozioni? Bellissimo!! Fantastico!!! Bravaaaa!!!

  17. Suscitare, mannaggia! Sapessi scrivere bene come te!

    1. Ogni scarraffone… 😀

      1. Non mi pare d’essere stato il solo a dire che scrivi bene e che il racconto è bellissimo

  18. È bella, la tua realtà, Lucy. Molto bella. Pericolosa, ma bellissima. E la poetica la vedo anche io, come dice Alex.
    Non ho molte altre parole, mi sento onorato di aver potuto dare uno sguardo al tuo mondo. Grazie per avercelo svelato. Grazie, Lucy. 🙂

    Ciao,
    Gianluca

    1. Ma grazie a te Gianluca. Io credo che ci sia sempre qualcosa di pauroso nei mondi immaginari, certo, io ho esagerato un tantino, ma proprio perché il mio cervello concepisce solo roba tetra e pericolosa.
      E io sono onorata che voi abbiate letto e apprezzato, soprattutto voi che fare parte di una certa Base persa nella rete 😉

  19. Io lo sai già cosa penso, però ho riletto e continuo a non avere parole se non un semplice: meraviglioso

    1. Grazie…lo sai quanto è importante.

  20. Frances · ·

    Una nuova “Storia Infinita” sta per essere scritta…. ^ ^
    Ti voglio bene!

    F.

    1. Il tuo commento sul mio blog…che emozione.
      TI voglio bene anche io, grazie ❤

  21. Molto bello questo pezzo, continua cosi’ e tieni conto che verro’ a leggerti spesso in questi giorni, dal momento che sono immobilizzato a casa con la gamba sinistra completamente ingessata ( ho avuto un pesante infortunio tennistico), quindi mi fai anche compagnia con le tue cullanti parole scritte. A presto.

    1. Oddio, mi dispiace tantissimo!
      Per quanto tempo resterai costretto a letto?

  22. Molto ricca di emozioni questa realtà… e anche dannatamente pericolosa 😀

    1. Il pericolo è il mio mestiere, almeno nella fantasia 😀
      Grazie!

  23. Helldorado · ·

    Sembra di esserci, brividi ed emozione. Brava…

    1. Grazie Max…e non si sa mai che non diventi qualcosa di più di un post sul blog 😉

      1. Helldorado · ·

        E chi lo sa…magari!!!

  24. […] di Khor La Realtà di Davide La Realtà di Angelo La Realtà di Sommobuta La Realtà di Domenico La Realtà di Lucy La Realtà di […]

  25. Ah, ma è così che nacque quella tua meraviglia?
    Mamma mia Lucy, quante emozioni mi hai regalato.
    Lov iu

    1. Eh sì, nasce tutto da qui. Prima non ci pensavo proprio.
      Grazie, amica, è ricambiato ❤

  26. […] Ed è comunque nato, anche lui, da queste parti. All’origine c’era un post, intitolato La Mia Realtà, datato addirittura marzo 2012 e dove troverete lo scheletro dell’ambientazione e una bozza […]