Scream Queens – Un Guest Post

jaime-lee Creato da – Ian Brennan, Brad Falchuk, Ryan Murphy (2015)

Scream Queens è una bomba e il 2015 sarà un anno da ricordare per una rinascita vera e propria dello slasher in tutte le sue forme. La serie (che ci viene donata dalle stesse menti dietro ad American Horror Story) è davvero una visione imprescindibile per chiunque si interessi al nostro amato genere a base di adolescenti fatti a fettine. Ma non è solo questo. È un trionfo delirante di pop che corre a tutta velocità e tritura tutto ciò che trova lungo il suo cammino.
Ho chiesto alla mia amica Kara Lafayette di scrivermi un guest post: per lei Scream Queens è stata amore a prima vista e nessuno meglio di lei può spiegare il perché di questo entusiasmo.
Ha anche aperto un blog da qualche giorno e io vi consiglierei di darci un’occhiata. Oltre che per gli articoli, per i suoi disegni e per le sue divertentissime vignette.
Ne ha regalata una a me a corollario del post che state per leggere. 

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“Dimmi ciò che guardi e ti dirò chi sei” è un po’ la stronzata del 2015, per quanto mi riguarda. Recentemente mi hanno detto di essere una snob radical chic perché non sopporto Checco Zalone e che guardo soprattutto cazzate in TV. La gente è confusa. No, non ho intenti polemici, ognuno è libero di costruirsi le proprie idee a piacimento e ironizzare sugli altri. Lo faccio anch’io, non c’è niente di male. Ma ragionavo sulla facilità con cui si distribuiscono etichette quando si parla di cinema e serie TV. Da tempo il cinefilo è per me una specie di Babadook, lo guardo con terrore misto a pena. Io, che non sono una cinemaniaca, mi annoio moltissimo a spiegare il perché e il percome certe cose mi fanno schifo, altre non mi dispiacciono, altre ancora mi fanno impazzire. Vi dico questo perché le recensioni non le so scrivere. Anzi no, mi correggo, non ho voglia di scriverle. Preferisco raccontarvi un’emozione.

Il 2015 è stato un anno ricco di cose belle, tra cinema e serie TV. Quest’ultime, soprattutto grazie al Dio Netflix, hanno preso largo spazio del mio tempo libero. Tempo speso bene, me la sono spassata alla grande. Molte serie impegnate e altrettante di puro intrattenimento. Di quello sagace e impertinente, come piace a me. Stiamo parlando di freevolezza seria, quella che ho associato, ad esempio, all’Eli Roth degli ultimi tempi. La serie TV che vince il primo premio di questo anno appena concluso probabilmente è Ash vs Evil Dead. Ma io oggi mi intrufolo a casa di Lucia per parlarvi della mia serie, quella che mi ha scippato il cuore e che mi ha uccisa di risate rumorose. Sto parlando di Scream Queens.

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Le informazioni utili da sapere sono le seguenti:

  • la serie è antologica, composta da tredici episodi, uscita direttamente dai cervelli insani (che Odino vi benedica) Ryan Murphy, Brad Falchuk e Ian Brennan;

  • la star suprema alta è Jamie Lee Curtis. Quella bassa è Emma Roberts;

  • è una horror comedy estrema;

  • Grace Gardner (Skyler Samuels) vuole a tutti i costi entrare nella sorellanza delle Kappa Kappa Tau dell’università di Wallace. A capo della confraternita c’è Chanel Oberlin (Emma Roberts), tanto popolare quanto arcigna. La preside Munsch (Jamie Lee Curtis), in perenne conflitto col suo modo di fare, la obbliga ad accettare chiunque si presenti al portone delle Kappa. Chanel umilia nei modi più creativi le pretendenti, mentre un killer travestito da Red Devil (la mascotte dell’università) inizia a seminare cadaveri per il campus. Vent’anni prima, una ragazza morì proprio nella reggia delle Kappa. Ci sarà un collegamento?

Certo che c’è un collegamento con gli ingiustamente vituperati anni ’90. Nel corso dei tredici episodi conosceremo i protagonisti e comprimari, indagheremo con Grace per scoprire l’identità del killer, sguazzeremo nel sangue e soprattutto, rideremo. Tanto e di gusto. E perderemo la testa per Chanel e il suo pseudo fidanzato Chad. Loro sono la coppia del 2015, non ce n’è per nessuno. E questo perché estremizzano, con una classe incredibile, lo stereotipo dei giovani ricchi e viziati, privi totalmente di empatia verso l’umanità. L’estremizzazione è il potere di questa serie, che non si prende mai sul serio e riesce a essere efficace nel suo intento. Intrecciare una storia dell’orrore in un campus studentesco, con un killer mascherato. A qualcuno viene in mente Wes Craven, per caso? Ryan Murphy e soci hanno partorito l’idea di Scream Queens nel periodo di American Horror Story Coven. Saranno stati al bar, immagino, a parlare di cose strepitose che avrebbero avuto voglia di realizzare. Scream Queens sarebbe dovuto essere uno spin off di Coven, ma poi suppongo si siano rivisti Scream o Halloween. Così è nata la mia serie preferita. Così hanno creato quel mito di Chanel Oberlin, colei che per evitare di ricordare i nomi delle consorelle, le ribattezza tutte Chanel numero 2, 3, 4 e 5, si nutre di batuffoli di cotone e la mattina saluta dicendo: “Buongiorno, troiette!” Ogni volta che entra in campo, ogni sua mossa, smorfia, ogni sua micidiale frase, produce applausi poderosi da scorticare i palmi. Emma Roberts trova il ruolo perfetto e lo indossa con una disinvoltura da restarne innamorati. I dialoghi e monologhi di Chanel sono l’apoteosi della scorrettezza e della perfidia. Ma ricchi di spunti ammirevoli. Perché Chanel è intelligente anche quando ocheggia, è consapevole, è piena di risorse. Il finale di stagione è, infatti, dimostrazione di ciò. Accanto a lei troneggia una Jamie Lee Curtis mostruosa, voluta da Murphy ad ogni costo, altrimenti addio spettacolo. Per fortuna ha detto sì.

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Scream Queens trabocca di citazioni palesi, oltre ai già citati Halloween e Scream, viene menzionato in modo esplicito Non aprite quella porta (non solo lame per il nostro killer dal mantello rosso, c’è anche una bella motosega). Situazioni, oltre che atmosfere, ricordano Suspiria e Schegge di follia. Altre più ricercate e semi sconosciute, a meno che non si abbia un’ottima conoscenza dei miti giapponesi, come quello di Aka Manto. L’anima di Scream Queens è satirica e sopra le righe, ironizza perfino su Charles Manson: Chanel numero 3, che indossa sempre i paraorecchie, è la sua figlia illegittima, anche se l’attrice che la interpreta, Bille Lourd, è figlia di Carrie Fisher (ed ecco perché non si separa mai dai suoi paraorecchie).
La seria v
iaggia a velocità supersonica, in un tripudio di colori, luci, ombre. Siamo lontani dalle parodie ignoranti, qui siamo in tutt’altro campo da gioco. Siamo nell’universo ironico di Murphy e compagni, già sfruttato parzialmente in American Horror Story (voglio dirlo, AHS Hotel è bellissimo), qui al suo apice, completamente libero di esprimersi. Per questa ragione hanno creato Chanel, icona nonché rappresentazione massima dell’intenzione: i cattivi, di solito, sono più interessanti. I cattivi consci di esserlo, ancora meglio. Col tempo, poi, possiamo accorgerci che c’è di peggio di una scostumata Chanel. C’è il Red Devil, che uccide. E forse non è solo.

Magari mi sbaglio, ma credo che un’altra forma di ispirazione sia stata la serie TV Pretty Little Liars, in cui quattro amiche vengono perseguitate da un maniaco, dopo la morte dell’amica leader del gruppo. Che si scopre essere una bulletta abbastanza stronza. Segreti, bugie, manipolazione della realtà, omicidi. Un killer da stanare.

Sono morta, davvero, dalle risate. Scream Queens rappresenta ciò che più mi diverte e sono felice di sapere che la seconda stagione ci sarà. Cambierà tutto, ma i superstiti saranno con noi e chissà contro cosa dovranno lottare per sopravvivere.

Una menzione speciale va per Niecy Nash, che interpreta Denise Hemphill, una sottospecie di addetta alla sicurezza che si professa tutrice della legge e per tutto il tempo accuserà Zayday Williams (amica di Grace) di essere il killer. Fa talmente ridere ogni sua apparizione che a ripensarci, soffoco.

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Hester: Ragazze, è appena successo qualcosa di stranissimo e sono sconvolta.

Chanel: Non frega a nessuno! Abbiamo preso il killer!

Hester: No, ascoltate! Stavo sincronizzando i passi con il FitBit, quando è apparsa questa ragazza con uno scialle sulla faccia.

Chanel: Buone notizie, la Befana di Shady Lane ha una sorella. Non frega a nessuno.

Hester: No, aveva la faccia ricoperta di cicatrici.

Chanel: Magari aveva una brutta acne e voleva consigli di bellezza.

Chanel numero 5: Devo andare via subito.

Chanel: Cosa?

Chanel numero 5: Qualcuno mi ha appena messo mi piace su Tinder. Chanel, non era mai successo! Ho anche chiamato la società perché pensavo che l’app non funzionasse! Devo andare a incontrare questo tipo.

Chanel: Dovresti andare. Un ragazzo che mette mi piace a te… È un miracolo! Quindi, vai. Vai a incontrare quest’uomo cieco. E quando avrò finito di scusarmi con Melanie, chiamerò Papa Francesco, perché… Ora abbiamo una prova dell’esistenza di Dio in quest’universo.

Credete che debba ancora spiegare come mai Zalone non mi faccia ridere?

Musica!

15 commenti

  1. Giuseppe · ·

    Per quello che tratta e per come lo tratta (essere sopra le righe con questa intelligenza non è da tutti, certo. Autori e protagoniste poi, in questo caso, sono una ulteriore garanzia) direi che Scream Queens ha tutte le cosine giuste al posto giusto…
    P.S. Ancora prima di andare sul suo blog, ho riconosciuto subito lo stile di chi a suo tempo fece incontrare “Polipetto” Cthulhu con Virginia Woolf 😉 E devo complimentarmi di nuovo con lei, perché oltretutto ti ha anche dedicato delle vignette da antologia, cara la mia Girardenga! 😀

    1. Kara Lafayette · ·

      Mi fa molto piacere essere stata riconosciuta. 🙂
      Il blog è appena nato, crescerà e migliorerà un passo alla volta. E niente, Scream Queens è un gioiellino.
      Il tuo commento mi ha regalato una botta di gioia inaspettata, credimi. Ti ringrazio tanto. 😉

      1. Giuseppe · ·

        Come già ti dissi poco più di un annetto fa in Mrs. Dalloway goes to R’lyeh, non c’è di che, Silvia 😉

  2. LO SAPEVO CHE NE AVRESTI PARLATO PRIMA O POI ❤
    Sto iniziando a seguirla ora dopo essermela scaricata e OMMIODIO

    1. Kara Lafayette · ·

      Ciao! L’articolo è mio, piacere di conoscerti. 🙂

      1. Salve, intendevo che sapevo che prima o poi la Lucia avrebbe dato il giusto spazio a quella serie sul suo blog, piacere che l’abbia fatto con un tuo pezzo 🙂

  3. Questa serie è straordinaria, la vera sorpresa del 2015!
    Brava Kara, bell’articolo! ^^

    1. Mi fa piacere sapere che l’entusiasmo per Scream Queens sia condiviso!
      Grazie Ilary 😉

  4. […] preferenziale, com’è giusto che sia. E ok, a ben guardare, come faceva notare Kara ospite da Lucy, SQ sembra quasi la versione parodistica di un’altra serie piuttosto nota, giunta alla sesta […]

  5. […] horror comedy dell’anno (per i dettagli, vi rimando al mio guest post a casa della mia amica Lucia). Siamo nello stesso campo da gioco (per rimanere in tema) e infatti si vede, i dialoghi e le […]

  6. Alberto · ·

    Comincia fra pochi giorni su Fox. Da più parti è definito una horror comedy per ragazze e mi dispiace, perchè mi incuriosisce ma sono leggermente fuori target. Cosa dici, ci provo?

    1. Guarda, a me una definizione come “per ragazze” fa un po’ ribrezzo 😀
      Alla fine è una serie ben fatta, che sì, forse potrebbe anche essere, in teoria, rivolta a un pubblico tendenzialmente femminile, ma non vuol dire niente.
      A me fa sbracare dalle risate e non vedo l’ora cominci la seconda stagione.
      Dagli una possibilità e poi fammi sapere 😉

      1. Alberto · ·

        A giudicare dalla prima puntata, il tono è troppo parodistico per me. Forse non sono più abbastanza connesso con la mia parte giovane e femminile 🙂

        1. Sì, il tono è parodistico, eccessivo e spesso sfiora il grottesco. È proprio per questo che a me piace molto.

  7. Alberto · ·

    Inizia fra pochi giorni su Fox, solo che da più parti è definito una horror comedy per ragazze e questo è male, perchè mi incuriosisce ma sono leggermente fuori target. Cosa dici, ci provo?